Prefazioni - Critiche di “Haiku apocrifi / Apocryphal haiku"
“ Ah, questo Toni Piccini.
Abbiamo parlato per due ore, come se gli haiku non li
avesse mai conosciuti.
Invece pareva proprio che li conoscesse così bene da non
parlarne, e magari a non farne parlare me. Questa era la cosa più facile
perché i miei haiku erano quelli che ci scriveva Ginsberg ma soprattutto
Kerouac per dirci ciao con quelle loro immagini non ripetibili.
Anche questi haiku di Toni Piccini non sono ripetibili, e
sono molto belli…
…Gli scrivo per ringraziarlo di averli scritti e ai suoi
editori per ringraziarli con una stretta di mano e la speranza che ne
pubblichino ancora tanti altri”
dalla prefazione di FERNANDA PIVANO
“ Nel maggio 2005, durante il mio soggiorno a
Genova…immediatamente capii la sua sincera passione per la scrittura haiku.
…
In Occidente molte persone amano scrivere haiku…purtroppo
i loro risultati non sono incoraggianti. La ragione principale è la loro
ignoranza della poetica haiku. L’haiku, forma di poesia estremamente corta,
deve includere un “kire” ( “ una rottura o un salto con l’immaginazione “ )
per lasciare il proprio spazio vasto come un universo. Oltre a ciò, il poeta
haiku deve avere uno spirito libero per realizzare tale “kire”.
Toni Piccini poteva non conoscere a sufficienza la poetica
haiku nel 2005, ma è cosa che ha poi fatto propria grazie ad una notevole
ricerca. Dopo aver letto i suoi 100 haiku qui raccolti, con gran gioia trovo
il suo spirito libero.
Per esempio:
2
Senza più rete
oltre l’arcobaleno
i miei acrobati
6
In nessun cielo
è rinchiuso il volo
di un gabbiano
58
Eros, Thanatos,
menti incatenate e
scrigni di sperma
La scrittura haiku può essere un acrobata verbale senza
rete di sicurezza, come ci dice l’haiku di Toni Piccini, ma questo acrobata
porta a noi la preziosa libertà che c’è oltre molti arcobaleni.
dalla Prefazione di BAN’YA NATSUISHI,
Coofondatore e Direttore della World Haiku
Association
Presidente del Ginyu Press
Professore all’Università Meiji di Tokyo
“...Mi piace molto...
…i miei favoriti sono…parecchi di essi sono memorabili !…
…alcuni dei motivi predominanti che ho notato sono:
colori, compassione, stati d’animo transitori…
…C’è un’attenta considerazione degli stati dell’infanzia,
come pure di quelli della maturità…
…Penso sia uno dei migliori libri di questo genere che ho
letto da lungo tempo a questa parte…”
JOHN BALLAM
Professore di Letteratura
e titolare della Cattedra di Scrittura
Creativa all’Università di Oxford
“ Ho finito di leggere il libro “Haïku apocrifi” di TONI
PICCINI , davvero riuscito nel suo complesso….
….si potrebbe afferrare la suggestione che proviene dalla
intera raccolta; per esempio leggendo Issa non si trovano composizioni
belle, notevoli o peggio scioccanti, ma è la lettura di tutto il libro che
porta davvero nello spirito del HAIKU. Suggerirei dunque di leggere questo
libro in leggerezza, come merita.
Detto questo però potrebbe essere divertente smentire
tutto quanto, operare in senso opposto e soffermarsi su un solo HAIKU della
raccolta, giusto l’ultimo prima della serie che riguarda impressioni
derivate da luoghi visitati. In altre parole un discorso di estrema sintesi
che confinasse le sensazioni ad una complessiva atmosfera non renderebbe
giustizia al testo, resterebbe una vaga affermazione. Così, come puro e
dovuto atto di fedeltà allo scritto, mi vorrei fermare su questa terzina:
pochi secondi
la contemporaneità –
un sorso d’acqua
i primi due versi misurano in qualche modo il tempo, sì ma
Saturno è lontano per fortuna; il settenario centrale appare volutamente
impoetico, quasi sordo, ma il secondo tema (c’è il trattino in posizione
esatta) si lega splendidamente al primo in quanto anch’esso porta una
immagine temporale pur veicolando il più “zen” fra gli atti quotidiani.
Insomma i due temi, come nella fuga musicale, si rispondono. E il secondo
scivola bene contrastando con il “peso” del settenario che lo precede.
Ecco dunque un secondo suggerimento, in fondo non diverso
dal primo: leggere molto distrattamente. Poi però se ad un certo punto si
sente suonare un campanellino (il “tintinnabulum” di cui parla Barthes
proprio a proposito del HAIKU) allora si può provare a rileggere la singola
composizione e analizzarla, trovandoci le sue minime meraviglie. “
dalla recensione di GIORGIO GAZZOLO,
studioso e poeta,
vincitore di vari premi internazionali
( tra cui Tokyo e Berkeley ) di poesia haiku
Presentazione di "COSTRUIR LEVANDO"
Toni Piccini presenta foto coraggiose e buoni haiku.
Quando foto e haiku vengono abbinati sono comunemente chiamati foto
haiga, e questa forma è molto popolare. L’haiga, che significa
immagine d’un haiku, si è sviluppato in Giappone per apprezzare la
fine risonanza fra l’immagine e il contenuto dell’haiku.
Ogni haiga è completo e indipendente solo quando la
figura e il testo si trovano sullo stesso livello “ d’immagine
“.Questo aspetto è molto importante, particolarmente nei foto haiga, e
prevale nel lavoro compiuto da Toni.
Ogni foto ha una vibrazione che non si rispecchia
direttamente nel testo dell’haiku, ma che in qualche modo gli
corrisponde.
Fare propria questa caratteristica è la chiave
giusta per apprezzare gli haiga.
KUNIHARU SHIMIZU,
il giudice del World Haiku
Association Haiga Contest